Il Progetto El Alamein è nato nel 2008 come attività di ricerca istituzionale dell’Università degli Studi di Padova su iniziativa dei soci fondatori della Società Italiana di Geografia e Geologia Militare (S.I.G.G.Mi. maggiori informazioni sono disponibili sul sito del SIGGMI da cui e tratto il presente articolo). Scopo principale del Progetto è la salvaguardia dell’omonimo campo di battaglia mediante l’individuazione, la mappatura ed il ripristino dei siti della linea del fronte, teatro del ciclo di combattimenti culminato con l’ultima battaglia di El Alamein o Battaglia grande.
L’importante iniziativa ha avuto origine dal sopralluogo in Egitto effettuato nel novembre 2007, in occasione del quale i ricercatori italiani hanno avuto conferma di quanto precedentemente appreso circa l’avanzato stato di degrado di molte delle opere belliche (postazioni, trincee, piazzole di artiglieria, ricoveri sotterranei) approntate dai contrapposti schieramenti nel corso delle epiche battaglie.
È stato così che avendo potuto constatare de visu la precarietà della situazione e temendo che le trasformazioni imposte al territorio potessero portare alla irrimediabile scomparsa delle preziose testimonianze ancora disponibili, i ricercatori italiani hanno ottenuto le autorizzazioni per un urgente programma di ricerca e documentazione mirato al conseguimento di due risultati: la creazione di una banca dati in cui far convergere tutte le informazioni utili per la valorizzazione dei siti delle battaglie e la definizione di un piano operativo per stabilire criteri di indagine e di interventi conservativi a vantaggio dei siti medesimi. Ha preso così avvio il Progetto El Alamein.
Le Cleaning Mission (letteralmente: “missioni di pulizia”) sono iniziate nel febbraio del 2010 con l’intento di contrastare il degrado in cui all’epoca versavano molti luoghi simbolo delle battaglie, soprattutto localizzati sulla linea del fronte della Battaglia Grande. Oltre che alla pulizia dei siti, tali missioni sono servite per ripristinare, censire e catalogare i siti stessi.
L’Associazione ha partecipato al Progetto inviando un gruppo di lavoro nell’ottobre 2011. Durante la permanenza sul campo, è stato fedelmente restaurato un caposaldo italiano (il “Massoni”) utilizzando materiale compatibile a quello in uso all’epoca. Inoltre, è stata effettuata una mappatura dettagliata delle postazioni nel settore affidatogli. Durante i lavori di ripristino e di ricerca sono stati raccolti alcuni cimeli che secondo gli accordi presi con le altre istituzioni partecipanti sono stati conferiti al Progetto. Quelli esposti nelle vetrine sono oggetti analoghi a quelli rinvenuti sul campo ma reperiti sul mercato privato dai soci di Gotica Toscana, che li hanno resi fruibili per l’esposizione al MuGot.
Il MuGot di Gotica Toscana aps ha ospitato dal Giugno 2012 all’Aprile 2013 una mostra temporanea dedicata alla battaglia di El Alamein.